In quasi tutte le nazioni del mondo, si registrano forme di “discriminazione” che colpiscono l’infanzia. L’impoverimento generale, grave fenomeno mondiale, provoca i Governi a non investire per ridare dignità e speranza a “figli e figlie delle baraccopoli”, per combattere le diseguaglianze, per dare sostegno alle realtà che ancora si impegnano nell’offrire opportunità educative.
La Santità non conosce età, è presente in tutti i continenti e parla tutte le lingue del mondo. Il Vangelo, infatti, è una buona notizia per tutti. È la santità della porta accanto, di quelli che vivono vicini a noi e sono un riflesso della presenza di Dio.
Il dibattito sul “gender” da un lato ha il merito di aver posto l’accento sui rischi derivanti da una visione ideologica che promuove l’indifferentismo sessuale, dall’altra ha evidenziato la necessità di promuovere un’educazione all’affettività dei ragazzi, rispettosa della loro dignità e che non banalizzi o impoverisca una sfera fondamentale della persona. Il Concilio Vaticano II auspicò una positiva e prudente educazione sessuale per i bambini e gli adolescenti.