«In guerra la verità è la prima vittima, chiediamo a gran voce che sia chiarita. Chiediamo un deciso impegno a porre fine alla violenza e superare l’indifferenza di fronte a una terza guerra mondiale combattuta “a pezzi”» –, è il grido di siriani rimasti in patria e di rifugiati che vivono nei paesi confinanti o più lontani; è la gioia di una quotidianità vissuta da chi sceglie di rimanere, nella normalità del succedersi dei giorni, con la forza dell’amore e della prossimità, perché la PACE è possibile!
Che cosa si sta facendo concretamente per rendere i giovani consapevoli delle loro potenzialità, di essere riconosciuti quali risorse e bene pubblico per promuovere, con le loro forze, la Pace e i diritti umani?