La consegna A te le affido è, nella vita di Maria Domenica, un evento di grazia, perché l’iniziativa è da Dio che la afferra con il suo amore; ma è anche ascolto/risposta di un bisogno della gioventù, quello di avere vita e vita in abbondanza. Maria Domenica è una donna toccata dalla grazia e capace di vedere e sentire i bisogni delle giovani.
“Vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga” (Gv 15,11). Queste parole di Gesù risuonano come un mandato missionario e come un richiamo alla fecondità vocazionale. Testimoniare la gioia e la bellezza della vita consacrata è la missione delle Figlie di Maria Ausiliatrice per generare nuove vocazioni.
Lo stile educativo-comunicativo di Maria Domenica Mazzarello, quello delle Figlie di Maria Immacolata e delle prime sorelle di Mornese, è fatto di accoglienza e attenzione alle ragazze più bisognose. Il suo modo di relazionarsi si manifesta con l’affetto, il confronto, i richiami fraterni, il tratto cordiale.
La missione educomunicativa dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice si esprime nella pedagogia del Sistema Preventivo, originale sintesi di educazione, comunicazione ed evangelizzazione. Esserci nel cuore della Contemporaneità è rendere visibile il bello, il vero e il senso profondo della vita, nella consapevolezza che l’educazione “è cosa di cuore”.
Essere comunità generative di vita nel cuore della contemporaneità richiede un movimento formativo e spirituale continuo nella vita del credente: lasciarsi rigenerare dall’amore di Dio. L’amore generativo e trasformante di Dio è la sorgente della generatività vocazionale nell’Istituto FMA.
La parola che Maria rivolge ai servi e ai discepoli di Gesù, Fate quello che vi dirà (Gv 2,5), rivela la sua profondità nel toccare il mistero di Gesù. Questa parola è quasi un «testamento spirituale» consegnato ai suoi figli. Maria ha comunicato l’essenziale, aprendo i cuori a Gesù, che solo ha «parole di vita eterna» (Gv 6,68).
Da San Giovanni Bosco ad oggi si riconosce una tradizione di santità, perché l’incarnazione del carisma che da lui ha avuto origine si è espresso in una pluralità di stati di vita e di forme.
Si tratta di uomini e donne, giovani e adulti, consacrati e laici, vescovi e missionari che in contesti storici, culturali, sociali diversi nel tempo e nello spazio hanno fatto brillare di singolare luce il carisma salesiano, rappresentando un patrimonio che ha un ruolo efficace nella vita e nella comunità dei credenti e per gli uomini di buona volontà.
“È importante per noi saper usare dei mezzi ordinari di autoformazione, dei quali la preghiera è senza dubbio il primo e più importante. […]. Sentiamo sovente l’esigenza di più ampi spazi di colloquio con il Signore, però a volte non sappiamo dialogare veramente con Lui. È questo frutto di attivismo e di una conseguente superficialità spirituale. Non saremo vere figlie dei nostri Fondatori se non sapremo cogliere il valore dei brevi, profondi e sentiti contatti con il Signore, Dio fra noi, alla cui presenza vogliamo vivere e lavorare.