Coinvolti nel Patto Educativo

Articolo_polifonia_2020-10-15
Il mondo contemporaneo è in continua trasformazione e si trova ad affrontare crisi ricorrenti. Tutti gli Stati, le differenti comunità, sono indissolubilmente legati e gli eventi attuali in tutto il pianeta lo dimostrano. C’è bisogno di lavorare insieme per il futuro del pianeta. Bisogna mettersi tutti in gioco, al servizio della Comunità globale, per costruire insieme una solidarietà universale e una società aperta e accogliente.

Papa Francesco, il 12 settembre 2019, ha lanciato un appello per ricostruire il Patto Educativo Globale. Rivolgendosi a tutti gli uomini e alle donne che hanno a cuore il bene comune, di tutte le culture e di tutte le professioni, ha proposto «un incontro per ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione. Mai come ora – ha sottolineato il Papa – c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna».

Sottoscrivere un patto educativo globale

Sottoscrivere un patto educativo globale per e con le giovani generazioni, che impegni le famiglie, le comunità, le scuole e le università, le istituzioni, le religioni, i governanti, l’umanità intera, nel formare persone mature, capaci di generare “processi creativi” in cui l’ospitalità, la solidarietà intergenerazionale e il valore della trascendenza fondino una nuova cultura.

Siamo anche consapevoli che un cammino di vita ha bisogno di una speranza fondata sulla solidarietà, e che ogni cambiamento richiede un percorso educativo, per costruire nuovi paradigmi capaci di rispondere alle sfide e alle emergenze del mondo contemporaneo, di capire e di trovare le soluzioni alle esigenze di ogni generazione e di far fiorire l’umanità di oggi e di domani.

L’educazione è un atto di speranza.

L’educazione, infatti, ha un potere di trasformazione. C’è bisogno dell’impegno di ciascuno a cambiare mentalità per edificare davvero una società dell’armonia, perché educare è la strada per ogni cambiamento.

L’educazione è una delle vie più efficaci per umanizzare il mondo e la storia. È soprattutto una questione di amore e di responsabilità che si trasmette nel tempo di generazione in generazione. L’educazione si propone come il naturale antidoto alla cultura individualistica, che a volte degenera in vero e proprio culto dell’io e nel primato dell’indifferenza.

Il futuro non può essere la divisione, l’impoverimento delle facoltà di pensiero e d’immaginazione, di ascolto, di dialogo e di mutua comprensione. Oggi c’è bisogno di una rinnovata stagione di impegno educativo, che coinvolga tutte le componenti della società.

 

Gabriella Imperatore, FMA
gimperatore@cgfma.org

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