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Tra memoria e futuro

L’immagine dell’albero rinvia alle radici e al seme; l’albero è lo sviluppo di un seme che qualcuno ha piantato nel terreno. L’albero ha radici, è proteso verso il cielo, verso l’orizzonte, anche se ben radicato nel terreno e la sua presenza sia racconto di un passato è apertura verso il futuro. L’anno 2022 si celebra il 150° di Fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872-2022); è un anno di Grazia, nella dinamica memoria-futuro: rinvia ad eventi fondanti e proietta inevitabilmente, “se è”, “come è” una realtà viva, verso il domani. 

Al rientro dal viaggio apostolico, un “pellegrinaggio alle radici”, compiuto a Budapest e in Slovacchia, Papa Francesco racconta: «Le radici sono sempre vive, piene della linfa vitale che è lo Spirito Santo, e che come tali devono essere custodite: non come reperti da museo, non ideologizzate e strumentalizzate per interessi di prestigio e di potere, per consolidare un’identità chiusa. No. Questo vorrebbe dire tradirle e sterilizzarle! […] I padri, fondatori non sono personaggi da commemorare, ma modelli da imitare, maestri da cui sempre imparare lo spirito e il metodo dell’evangelizzazione, come pure dell’impegno civile. Così intese e vissute, le radici sono garanzia di futuro: da esse germogliano folti rami di speranza. Anche noi abbiamo radici, ognuno di noi ha le proprie radici» (Cf Papa Francesco, UDIENZA GENERALE. Roma, mercoledì, 22 settembre 2021).

E noi le conosciamo bene le nostre radici? i Fondatori Don Bosco e Madre Mazzarello, le prime comunità, ma anche le comunità che hanno impiantato il carisma in ognuno dei 97 Paesi in cui siamo presenti? Bisogna andare in profondità, attingere alla linfa e andare avanti. Tutto quello che l’albero ha di fiorito gli viene da quello che ha di sotterrato. L’albero cresce nella misura in cui è unito alla sua origine vitale; bisogna coltivarlo avendo cura del terreno in cui è radicato, dargli nuova forma e rinvigorirlo.

Nel Capitolo Generale XXIV Papa Francesco dice alle Capitolari: «Il carisma è vita che crea e va avanti, non è un pezzo di museo. La grande responsabilità è collaborare con la creatività dello Spirito Santo, per rivisitare il carisma e far sì che esprima la sua vitalità nell’oggi». La memoria è ascoltare con cuore attento la realtà e la storia contemporanea per scorgere le nuove chiamate di Dio e far sì che il carisma continui a fiorire e a svilupparsi nel tempo. È così che passato, presente e futuro si intersecano secondo una linea di continuità.

«Siamo tutti semi. Semi che si trasformano in radici sotterranee, 
radici che alimentano la memoria e fanno germogliare l’avvenire»
Papa Francesco.

 

Inseguire la Stella

Epifania del 1872! Scriviamola a lettere d’oro questa data che segna la nascita della seconda Famiglia di Don Bosco! Tutto si fa nel silenzio […]. Solo più tardi ne vedrà le forme esteriori, le modalità necessarie allo stabilirsi tra gli uomini di un’opera sì bella; ma le Figlie di Don Bosco sorgono oggi, e portano nel cuore del Padre, appena convalescente, il sorriso di tante speranze che non svaniranno» (Cronistoria I, 271).

Nella festa dell’Epifania del 1872, Don Bosco a Varazze (Savona) confida a Don Pestarino, guida del gruppo delle Figlie dell’Immacolata di Mornese (Alessandria), il desiderio di dare origine all’Istituto delle FMA, consegnandogli il quaderno delle prime Regole. «Dunque si potrebbe dar principio a ciò di cui parlammo quest’estate a Torino. E se crede, andando a Mornese, raduni le Figlie e faccia che diano il voto per formare il Capitolo (Consiglio direttivo) (…). Dica loro che preghino, che si facciano coraggio; tutto si faccia per la maggior gloria di Dio e ad onore della Vergine: ed io pregherò il Signore e la Vergine qui dal mio letto per loro e perché vogliano benedire il nuovo Istituto» (Cronistoria I, 270). Da quel giorno brilla una stella di speranza nella Chiesa per le giovani e i giovani di tutto il mondo. Dal 1872 sono più di 33.000 le Figlie di Maria Ausiliatrice.

 

 

Osare l’inedito

“La giovinezza di un Istituto sta nell’andare alle radici; non c’è crescita senza radici e non c’è fioritura senza germogli nuovi. Mai profezia senza memoria e memoria senza profezia” (Istituto FMA, Atti del Capitolo Generale XXIV Con Maria essere “presenza” che genera vita. Roma, 12 settembre -24 ottobre 2022 p. 22).

«Nel seme c’è in germe la pianta futura, così nella memoria è iscritta un’identità originale, sia personale che comunitaria, che si esprime nel tempo. La lettera Annunciate – ai consacrati e alle consacrate testimoni del Vangelo tra le genti della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica (ottobre 2016) – radica la creatività nella missione, oggi imprescindibile, nella riscoperta della novità del carisma originario, per ritrovare lo stato di invenzione, il carisma in statu nascenti” (n. 62).

Perché, dunque, guardare indietro, se tutto corre? Soffermarsi sul modo in cui le prime comunità si misero in ascolto delle esigenze educative può incoraggiare l’Istituto FMA a osare l’inedito, quello che oggi può sembrare impossibile, come ai tempi di Don Bosco e Madre Mazzarello rispetto al loro contesto. Osare senza improvvisazione è decidere in coerenza con un’identità dinamica, con un modo di vedere, leggere e interpretare la realtà e l’educazione. In altri termini, come i Fondatori svilupparono una forma mentis originale che li spinse ad agire, così la loro esperienza è per l’Istituto FMA appello a un discernimento nell’oggi, adottando chiavi interpretative della realtà e della missione per comprendere l’attuale società e maturare decisioni che facciano riconoscere ovunque le Figlie di Maria Ausiliatrice» (Cf. Grazia Loparco, Introduzione alla Giornata di studio “La memoria come seme di futuro”, CG XXIV Roma, 17 ottobre 2021).

 

“Il restare, il rimanere implica un’uscita. 
Paradossalmente proprio perché si rimane, proprio se si è fedeli si cambia… 
La fedeltà è sempre un cambiamento, un fiorire, una crescita”.
Papa Francesco

 

Camminando insieme

La missione delle Figlie di Maria Ausiliatrice, oggi, è sfidata dalle grandi trasformazioni socioculturali, che Papa Francesco ha descritto come “cambiamento d’epoca”, ancor più accelerato dall’emergenza sanitaria da Covid-19 e dalle interpellanze educative che pone alle FMA, eredi dello spirito e dello stile educativo di San Giovanni Bosco. Prevenire nell’inedito e nell’incertezza per camminare con i giovani e le giovani, è un compito molto impegnativo.

Il futuro inedito è frutto di un cammino condiviso tra più persone, che nella fedeltà creativa al carisma e valorizzando la ricchezza del dialogo intergenerazionale e interculturale, intercongregazionale e interreligioso, si impegnano a perseguire la comune missione di accompagnare le giovani generazioni all’incontro con Gesù. “Sono anch’io una radice adesso…Ero fiore, poi sono diventato radice”. Siamo chiamati a diventare radici. Spesso cerchiamo i frutti, ma Colui che fa fruttare la sua Parola in terra con la stessa dolcezza della pioggia che fa germogliare il campo, ci ricorda che i nostri cammini di fede sono semi: semi che si trasformano in radici sotterranee, radici che alimentano la memoria e fanno germogliare l’avvenire (Papa Francesco).

Il poeta Rainer Maria Rilke scrive: “Dio aspetta da un’altra parte, aspetta proprio al fondo di tutto. Giù. Dove ci sono le radici”. Si può generare vita nuova solo se radicati nell’ascolto e in profondità. Si può costruire il futuro se saremo radici di pace e germogli di unità, camminando insieme con quello sguardo di speranza che, secondo Eric Fromm, “non è previsione del futuro, ma è la visione del presente in stato di gestazione” (Fromm Erich, La rivoluzione della speranza, Milano, Universale Etas, 1978).

 

Educare insieme

Convegno Internazionale – Roma, 25 – 30 settembre 2022 «Apporto delle Figlie di Maria Ausiliatrice all’educazione (1872-2022): percorsi, sfide e prospettive». Promosso dalla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» il convegno si inserisce nel movimento in atto per sostenere il Patto Educativo Globale lanciato da Papa Francesco e per cooperare a un nuovo modello di sviluppo attraverso l’apporto originale delle Figlie di Maria Ausiliatrice all’educazione. A partire da dati storici presenta alcuni aspetti del contributo delle FMA all’educazione, stimola il confronto con le sfide del presente, rilancia la missione educativa delle FMA a raggio internazionale. È rivolto alle FMA delle Ispettorie/Visitatorie, esponenti ISS-FMA, collaboratori/tricilaici/che delle Comunità Educanti, membri della Famiglia Salesiana, Educatori/trici religiosi/e e laici/che, cristiani e non cristiani, esponenti di organismi o istituzioni interessati all’educazione, studiosi di scienze dell’educazione.

Info: convegnofma150@gmail.com

 

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