Cinema e videogioco, due medium diversi e tanto simili, con una visone di marketing e un’evoluzione sul piano economico e comunicativo affini o forse paralleli. Effettivamente la direzione verso cui sta puntando l’industria cinematografica sembra essere quella videoludica. I motivi di questa vicinanza possono essere interpretati secondo due elementi: la digitalizzazione e la fruibilità. Entrambi, sono legati tra di loro, dal momento che è stato il processo di digitalizzazione a cui si è andati incontro, nei primi anni del 2000, ad aver radicalmente modificato la fruibilità dei due media, fino a raggiungere la convergenza dei media nella divulgazione culturale.
“Malala, la forza della voce e della penna”. Il film dal titolo originale “Egli mi ha chiamata Malala” si ispira al libro Io sono Malala, divenuto ormai un best seller. Tra interviste, frammenti di animazione, stralci di vita privata e pubblica, il celebre documentarista ricostruisce una delle vicende che più hanno commosso il mondo: la storia della piccola pakistana Premio Nobel per la Pace nel 2014, che dall’età di 11 anni tiene un blog (edito dalla BBC) in difesa del diritto femminile all’istruzione, contro la tirannia dei Talebani che – nonostante l’attentato – non sono riusciti a ‘zittirla’.