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Domenica, 31 Dicembre 2017 22:29

Comunicare valori attraverso la fotografia

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L’oggi trasuda immagini. Grandi fotografi rendono immortali eventi storici di notevole portata e ogni persona dotata di una macchina fotografica digitale o del proprio smartphone può diventare messaggera di realtà locali d’interesse per tutti. Questo perché la fotografia è un potente mezzo che, oltre a rappresentare la realità, è capace di illustrare simboli e valori e di evocarli invitando alla riflessione e, nel più felice dei casi, all’azione solidale.

 

È possibile annunciare la Salvezza attraverso la fotografia? In altre parole, oltre a realizzare foto interessanti e tecnicamente perfette, è possibile fare foto che riscaldano la mente e il cuore perché comunicano pensieri di fede, certezze di carità e aneliti di speranza?
La fotografia quale veicolo di valori umani e religiosi può essere praticata nel momento della progettazione, della realizzazione e della postproduzione degli scatti, ovvero nelle tre classiche fasi che accompagnano ogni progetto di comunicazione. Quando, invitati da noi, i ragazzi ridimensionano e ritagliano i loro scatti, arricchiscono il loro database digitale di immagini, scambiano le foto fra loro, aggiungono didascalie o citazioni e raccontano attraverso la loro visione dell’attualità i valori di un umanesimo solidale e attivo fino ad arrivare a commentare le parabole evangeliche, cosa fanno di più, oltre che sfruttare le potenzialità espressivo-valoriali del magico mezzo che è la fotografia? Vengono formati, proprio attraverso un mezzo, a crescere riflessivi e in una costante ricerca dei valori.


Lasciarsi ispirare dai valori di un nuovo umanesimo

L’impegno a realizzare fotografie che colgono, spiegano o commentano situazioni di cittadinanza attiva, di solidarietà, di accoglienza, di condivisione e di comunità è una pedana di lancio per tuffarsi alla riscoperta dei valori e, quando la comunità educante è testimone credibile ed entusiasta, anche della loro pratica. Come?
Invitando i bambini, ragazzi e giovani, ognuno secondo il livello di maturità, ad osservare e a scoprire, nell’ambiente, segni di solidarietà umana o di religiosità popolare; invitando poi a progettare e a realizzare messaggi di comunicazione-annuncio seguendo le tappe della ricerca dell’idea con relativo messaggio; ricercando la miglior fotografia per veicolare l’idea, la citazione biblica o la frase attinta dal patrimonio della tradizione della Chiesa o del magistero del Papa a rinforzo e completamento dell’immagine;
Insegnando a “leggere” le immagini ben realizzate;
Abituandoli a dare valore al simbolo, ovvero al significato al quale l’immagine accenna, come potrebbe una spiga carica di chicchi di grano poter significare l’unità dei fratelli;
Appassionandoli alla ricerca della “significazione”, ovvero alla “discesa” nel significato profondo dopo aver osservato e analizzato i codici di superficie.


La Parola di Dio, fonte ricchissima di ispirazione fotografica

Dopo aver scelto un salmo significativo per il contenuto che vogliamo comunicare e per il preciso gruppo di ragazzi al quale ci rivolgiamo, diamo come “compito a casa” quello di scrivere con la luce commentando i valori tramessi, ad esempio, da alcuni versetti del salmo 1 che invita a non seguire il consiglio degli empi, a non indugiare nella via dei peccatori, ma a voler essere come il giusto, che assomiglia a “un albero piantato lungo corsi d’acqua, che darà frutto a suo tempo e le cui foglie non cadranno mai”. In situazioni di difficoltà, quando si commentano fatti di cronaca che coinvolgono giovani, quando ci si sente invischiati in situazioni difficili, perché non lavorare fotograficamente su alcuni versetti del salmo 55: “Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo? Ecco, errando, fuggirei lontano, abiterei nel deserto. Riposerei in un luogo di riparo dalla furia del vento e dell’uragano”.
I ragazzi, di fronte a ciò che riescono a dire con la fotografia, vengono coinvolti, si stupiscono. L’accostamento di varie fotografie, che crea legame tra avvenimenti e riflessioni, l’associazione di parole, frasi e immagini lascia sempre un segno quando è alimentata dal carisma di educatrici ed educatori convinti. Come rappresentare fotograficamente l’adultera che viene perdonata, Zaccheo che si sente chiamare per nome da Gesù, la pecora capricciosa che si accomoda sulle spalle del Pastore, la festa per la dracma che viene ritrovata e il dolcissimo abbraccio del Padre che perdona il figlio che aveva sperperato tutto. I temi sui quali lavorare sono moltissimi e la catechesi “fatta” dai ragazzi stessi che scavano nel significato della Parola, che cercano commenti a cui ispirarsi, che si confrontano nelle varie fasi del lavoro rimane impressa a lungo. L’immersione nel mistero della Parola potrebbe essere facilitata dal silenzio che precede ogni impegno di ricerca e ogni scatto fotografico.


La gioia di presentare i propri lavori

Perché l’entusiasmo messo nelle fasi di progettazione e realizzazione diventi contagioso è opportuno organizzare una mostra fotografica o una serie di proiezioni a tema all’Oratorio o a Scuola o in qualsiasi altro ambiente noi operiamo pastoralmente. Le occasioni non mancheranno per coinvolgere l’intera comunità educante nel progetto di comunicazione di valori attraverso la fotografia. Siamo chiamati ad “annunziare ai poveri un lieto messaggio”, vero? Quante cose da dire sullo sfondo di un nuovo umanesimo e quante occasioni di annuncio dell’amore di Dio con la fotografia!
Quattro puntate piccole sono state un invito a scrivere con la luce soprattutto l’annuncio.

 

Guardare belle fotografie per coltivare la creatività
Ogni anno vengono pubblicati, dalle grandi agenzie di stampa o dalle grandi testate, i migliori scatti fotografici. Si tratta di fotografie molto belle e significative anche dal punto di vista simbolico e valoriale, oltre che estetico.
La rivista National Geographic ha tre categorie ufficiali: persone, luoghi e natura, all’indirizzo http://photography.nationalgeographic.com/contest-2015 (vedere le foto degli anni precedenti o degli anni successivi).
Su www.reuters.com (cercare: “pictures of the year” 2016, 2015, 2014 e così via).
Su http://time.com/3503080/the-best-of-life-37-years-in-pictures c’è un intero archivio di tutte le annate.
L’anno in fotografie, a cura della CNN, si trova all’indirizzo: http://edition.cnn.com/2015/12/03/world/gallery/year-in-pictures-2015.
Ottimo anche: www.worldpressphoto.org/collection/photo/2016 (cercare gli anni precedenti e successivi).

Caterina Cangià
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