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Lunedì, 15 Giugno 2020 17:16

Insieme

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Cari amici, per le mani di Maria, vi saluto con gioia e speranza, perché Ella cammina con noi in questa desiderata esperienza del CGXXIV. Desidero con voi riprendere la metafora del ‘tessuto’, ricordando due parole che abbiamo considerato i fili che ci interpellano: ‘generatività’ e ‘memoria’. Questi fili intesseranno una rete profetica nell’Istituto FMA che ci consegna scelte fondanti per risignificare il Carisma nella Chiesa e nel mondo.

Maria, amorevolmente, prende questi fili e ci aiuta a tessere la rete dell’ascolto, uno spazio di attenzione a ciò che Gesù ci dirà. Riusciamo a sentirlo? È una Madre sempre presente, come nella vita di Don Bosco, che ci accoglie, ci rispetta, si fida di noi. A lui consegna il filo carismatico generato dallo Spirito Santo. Con Maria è più facile capire la forza generativa del Carisma e perciò, non possiamo fare a meno di avere una memoria lucida nel cammino che hanno percorso Don Bosco e Madre Mazzarello.

Siamo chiamati ad una vocazione bellissima: contemplare Dio e i giovani e il Dio nei giovani che sono il senso e l’orizzonte della nostra missione. Ecco! La ‘missionarietà’ dell’Istituto la intessiamo insieme. Siamo invitate a far memoria di tante sorelle, laici e giovani che lungo la storia hanno intessuto la ‘gioia del Vangelo’, nello stile salesiano.

Mi chiedo, come potenziare di più l’esperienza di essere in uscita di cui tanto ci parla Papa Francesco? Scusate né! ma ormai lui ci sollecita ad un atteggiamento coraggioso che ci riempie il cuore di sogni come ‘missionari di speranza e di gioia’.

Non si può tralasciare ciò che il Papa ha detto a Gianni Valente dell’Agenzia Missionaria Fides, nell’ottobre missionario straordinario nel 2019. «Per seguire Gesù e annunciare il Vangelo si esce da se stessi e dalle proprie auto-referenzialità, ma poi occorre anche “stare”, rimanere nei luoghi e nelle situazioni in cui il Signore ci fa arrivare; si tratta di vivere insieme agli altri, stare ai loro ritmi, chiedere di accompagnarli imparando a camminare con il loro passo». Solo nel tessuto della vita quotidiana si può realizzare un processo di reale inculturazione del Vangelo nelle diverse realtà».

Vorrei interpellarvi: siamo pronti ad essere in uscita, testimoniando con la nostra vita l’amore di Gesù, senza la pretesa di voler subito dare soluzioni a tutto? Cosa ci offrono i poveri, i bisognosi che hanno anche tanto da condividere nella costruzione del Regno di Dio? Con cuore povero e umile, credo che ce la facciamo. Animo! Ancora ci manca qualche filo per intessere il Capitolo XXIV. Guardate, amici, la rete già viene intessuta dall’8 dicembre 1841. E noi oggi offriamo nuovi fili perché la rete si mantenga forte e sostenga le nuove vocazioni e le nuove generazioni. Alla prossima!  

Parola di C.

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