Coltivare l‘alleanza con la terra

Articolo_cultura_ecologica_2020-10-05
Finché durerà la terra, seme e mèsse, freddo e caldo, estate e inverno, giorno e notte, non cesseranno” (Gen. 8, 22). Questo è il segno dell’alleanza, che io pongo tra me e voi e ogni essere vivente che è con voi, per tutte le generazioni future (Gen. 9, 12).

La Giornata di preghiera per la cura del Creato è l’occasione per riaffermare l’importanza di lavorare insieme nell’impegno di custodire la “casa comune”. 

Papa Francesco richiama l’attenzione sulla questione dell’acqua, bene primario da tutelare e da mettere a disposizione di tutti. La tutela di quello che ormai è stato definito l’oro blu è al centro delle preoccupazioni di tutti. Ogni persona ha diritto all’accesso all’acqua potabile e sicura. Si tratta di un diritto umano essenziale e una delle questioni cruciali del mondo attuale che cerca vie per preservare questo bene prezioso per il futuro dell’umanità.

I leader religiosi cristiani, invitano a partecipare al Tempo del Creato, dedicato ad approfondire il proprio rapporto con il Creatore, il rapporto l’uno con l’altro e con tutto il creato. Questo è il Tempo del Creato, inaugurato nel 1989 quando il Patriarcato Ecumenico della Chiesa Ortodossa ha riconosciuto il giorno di preghiera per il creato. Questo giorno è ora riconosciuto dalla più vasta famiglia ecumenica.

Per osservare il Tempo del Creato e in sintonia con la Preghiera ecumenica per il creato di Assisi la Conferenza delle Chiese Europee (KEK) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) chiedono ai cristiani e alle loro comunità di pregare e di prendersi cura del creato. “Camminare insieme” è un percorso condiviso per una migliore cura del creato.

La Stagione del Creato è per la famiglia cristiana, al di là di ogni denominazione, un’opportunità per celebrare insieme Dio come Creatore, per esprimere la nostra gratitudine comune per il dono di tutta la vita, per portare a Dio il nostro rammarico per l’abuso del nostro ambiente e delle risorse naturali, per diventare consapevoli della nostra responsabilità verso tutti gli esseri umani e verso il creato, e impegnarci ad agire. Per approfondire la nostra relazione con Dio, dobbiamo approfondire la nostra relazione gli uni con gli altri e con tutta la creazione” (Presidente della KEK, rev. Christian Krieger).

“L’ecologia ambientale richiede una ecologia integrale, vale a dire anche di una ecologia umana, il rispetto della dignità di ogni persona umana, della vita e con tutto ciò che consegue, la vita fin dall’inizio del concepimento e fino alla morte naturale, fanno parte appunto di questo impegno di ecologia integrale.Su questo versante, tutti i cristiani – e quindi l’incontro di Assisi è particolarmente espressivo e significativo – si ritrovano nella luce della stessa fede e della stessa responsabilità. Insieme naturalmente a tutte le persone del mondo di buona volontà perché parlare e guardare con amore e curare la persona umana, i popoli, le nazioni dentro ad un contesto universale, ecologico adeguato è certamente parte della responsabilità universale di tutta l’umanità” (Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE).

 

Gabriella Imperatore, FMA 
gimperatore@cgfma.org

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