L’educazione come atto di resistenza e cambiamento
Il film, ambientato nel 1994, riflette la complessità di un contesto segnato da tensioni sociali e culturali, e ci porta all’interno di una classe formata da studenti provenienti da contesti di degrado e violenza. Per via del programma di integrazione volontaria, questi ragazzi, appartenenti a gang e spesso vittime di violenze, si trovano a scontrarsi con il sistema educativo e tra di loro.
Titolo originale: Freedom Writers
Anno: 2007
Regia: Richard LaGravenese
Genere: Drammatico
Durata: 123 min
Interpreti: Hilary Swank, Patrick Dempsey
Paese: USA
Produzione: Paramount Pictures

Hilary Swank interpreta Erin Gruwell, una giovane insegnante di inglese carica di entusiasmo e idealismo. Fin dal suo arrivo, “la Gruwell”, come la chiamano gli studenti, viene vista con scetticismo sia dai colleghi, sia dagli stessi ragazzi, che inizialmente la considerano estranea ai loro mondi. La preside e i docenti la osteggiano: “Insegnare la disciplina sarebbe già un grande traguardo per loro”, afferma uno di loro. Le istituzioni li considerano un peso da gestire temporaneamente prima che tornino nelle loro vite disperate.
Nonostante i contrasti, Gruwell non getta la spugna. Cerca con determinazione di instaurare una relazione con i suoi studenti, dimostrando interesse e tentando di conquistare la loro fiducia. Le sue prime lezioni rivelano lo scontro tra il suo entusiasmo e la cruda realtà di una classe frammentata da barriere culturali e sociali. Ma attraverso un’attività pratica riesce a far comprendere ai ragazzi che, pur provenendo da contesti diversi, condividono sofferenze simili.

La vera svolta arriva con il progetto “Freedom Writers”. Gruwell propone agli studenti di scrivere ogni giorno un diario in cui raccontare le proprie vite, un atto di catarsi che si rivelerà terapeutico per molti di loro. Attraverso la scrittura, i ragazzi iniziano a rielaborare il loro dolore e a condividerlo con i coetanei.
Nel 1997, Gruwell fondò la Freedom Writers Foundation per aiutare altri studenti in difficoltà, e nel 1999 i diari dei suoi ragazzi furono pubblicati nel libro The Freedom Writers Diary. Questa storia autentica e toccante ha ispirato migliaia di insegnanti e studenti in tutto il mondo.

Dal punto di vista stilistico, la regia di LaGravenese è semplice e la narrazione lineare, lasciando al centro la vera storia, che è già di per sé efficace. Gli eventi sono raccontati con onestà, senza manipolazioni emotive. Il ritmo narrativo è ben calibrato, mantenendo alta l’attenzione dello spettatore.
La Erin Gruwell di Hilary Swank è il ritratto di un’insegnante appassionata del suo mestiere, disposta a tutto pur di concedere ai suoi studenti una possibilità di riscatto. La dedizione della Gruwell la rende un esempio di come l’educazione possa trasformare vite, specialmente quando si affrontano sfide così radicate.

Freedom Writers è un film che, senza troppe pretese stilistiche, riesce a trasmettere un messaggio: l’educazione non è solo trasmissione di nozioni e disciplina, ma un atto di resistenza e cambiamento sociale e, forse, una via per la pace. “La Gruwell ha fatto tutto questo per noi”, dirà uno studente alla fine del film, ripensando all’impatto dell’insegnante sulle loro vite.