Una piccola divina educatrice

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Ishani era una ragazza che ha vissuto una vita breve, ma al massimo. In ogni respiro ha sfidato l'oscurità e la sofferenza, in ogni passo ha mostrato la sua forza. La sua vita è una testimonianza di resilienza, una tela di coraggio e una sinfonia di pace e di speranza che ispira quanti l'hanno conosciuta a vivere, amare e a non lasciarsi mai abbattere dalle avversità. Ishani era una studentessa della Auxilium Convent School Dum Dum, Kolkata, partita da questo mondo per l'eternità l'8 gennaio 2024 lasciando impronte indelebili in famiglia, a scuola e tra gli amici. Aveva 15 anni. Era una ragazza semplice e ordinaria del nostro tempo. Le è stato diagnosticato un cancro quando frequentava la IX classe e ha sofferto per più di un anno con serenità e accettazione, senza alcun lamento. Nata in una buona famiglia indù, ha poi aderito alla fede cristiana.

Ishani nasce il 27 aprile 2009, dopo molte preghiere e sacrifici dei genitori, Premjit Das e Sohini Das Ishani. La sua casa natale si trova a Barabazar, Chandannagar, Hooghly. Trascorre l’infanzia nella casa dei nonni a Naihati. Ama e gode della loro compagnia. Già da piccola è molto gentile, dolce, dotata, intelligente e precisa. Nel 2019 la sua famiglia si trasferisce a Kolkata e lei è ammessa alla Auxilium Convent School, Dum Dum dalla preside Suor Esther Rani Abraham, un mentore per lei, soprattutto durante i primi giorni di malattia. Ishani è una ragazza sveglia, sempre attenta, desiderosa di imparare e di partecipare a tutte le attività. La sua aspirazione di vita è proseguire gli studi e conseguire un dottorato in chimica.

All’età di quattro anni, Ishani acquista una statua di creta di Gesù alla fiera del villaggio, nel periodo natalizio. Poi inizia a festeggiare il Natale decorando la casa e l’albero con la sorella maggiore Roshni. I suoi genitori non capiscono subito che Gesù è il punto focale della sua vita, ma, alla fine, Ishani trascina la sua famiglia nella religione cristiana. E i genitori aderiscono senza esitazione perché non vedono esaltazioni o esagerazioni nelle sue espressioni di fede. Usa molte citazioni bibliche con grande semplicità, tanto che i suoi genitori capiscono solo in seguito che sono scritte nella Bibbia.

A due anni e mezzo, colpita da una doppia polmonite, combatte e vince la battaglia. Poi la vita prosegue tranquillamente fino all’11 dicembre 2022, quando accusa un forte mal di pancia e, dopo gli accertamenti, le viene diagnosticato un tumore ovarico. Ha 13 anni e 7 mesi. Il 18 dicembre è ricoverata in ospedale per due interventi chirurgici importanti. Da gennaio a marzo 2023 è sottoposta a tre cicli consecutivi di chemioterapia, con la diagnosi finale di guarigione dal cancro. Dopo tre mesi, però, il cancro si ripresenta e da luglio le entrate e uscite dall’ospedale diventano il ritmo abituale della sua vita. Il 19 ottobre viene dimessa dall’ospedale e torna a casa. L’8 gennaio 2024, le sue condizioni di salute diventano critiche. È trasportata d’urgenza in ospedale accompagnata da salesiani, FMA e un catechista che pregano per lei e la benedicono, per suo desiderio. Alle ore 17.30, Ishani conclude il suo soggiorno terreno.

Fin dall’infanzia cresce sopportando il dolore e la sofferenza imitando Gesù e il suo amore. Durante la sua agonia, la mamma le dice: “Ishani, tu credi tanto in Gesù, quindi perché non gli dici di toglierti la sofferenza o di ridurla?” La ragazza risponde in modo immediato e stupefacente: “Ma quando Gesù soffriva sulla croce, tu, io condividevamo il suo dolore e la sua sofferenza? Allora perché dovrei dire a Gesù di togliere il mio dolore e la mia sofferenza?” E continua: “Quando Gesù ha sofferto molto sulla croce e l’ha sopportato, ho forse condiviso quella sofferenza? Egli ha tollerato la sofferenza da solo. Quindi, devo sopportare la mia sofferenza. Se fossi stata presente quando Gesù ha sofferto sulla croce, avrei potuto portare la sua croce e ridurre la sua sofferenza”.

Ishani vuole bene a Gesù e durante la malattia prega ardentemente con suo padre alle tre del mattino, in particolare la “Coroncina della Divina Misericordia” e la “Preghiera di protezione”. Affronta bene la sua situazione e non si lamenta mai della sua sofferenza. Di conseguenza, nessuno comprende la profondità del suo dolore. A chi le chiede delle sue condizioni di salute, risponde serenamente con un cenno del capo: “Sto bene, sto bene”. Non versa mai una lacrima nemmeno nei momenti di estrema sofferenza. Questa è la grandezza di Ishani. È un’educatrice per i suoi familiari, per i suoi compagni, per tutti. 

“La vita ti esalta quando si desidera il bene degli altri invece che solo il proprio benessere, quindi c’è più gioia nel dare che nel ricevere”. Questa era la sua convinzione. Una volta, in gita con i suoi genitori, all’ingresso di un grande parco di divertimenti vide alcuni bambini poveri che chiedevano alla guardia di sicurezza di farli entrare, ma la guardia li allontanava. Chiese al padre di acquistare un biglietto d’ingresso per loro, in modo che potessero divertirsi sulle giostre. Ishani non entrò nel parco, ma si divertì a guardarli da fuori e tornò a casa con grande gioia. La sua caratteristica era condividere con gli altri, anche se non rimaneva niente per lei. Un giorno disse a sua madre: “Se nella tua vita fai qualcosa per gli altri, non aspettarti nulla in cambio”. La generosità e la disponibilità ad aiutare gli altri sono state qualità eccezionali che l’hanno contraddistinta durante gli anni della scuola. Ha mostrato la via dell’onestà, del sacrificio, dell’autenticità.

L’amore per la pace e l’armonia era un’altra sua spiccata caratteristica. Lo testimonia il papà. Ogni volta che c’erano divergenze di opinione tra i genitori, Ishani era solita consigliare loro: “Non discutete e non gridate, per favore state zitti e andatevene”. In seguito, diceva loro di risolvere le discussioni stringendosi la mano. Era sempre molto educata con i suoi genitori e prima di parlare usava espressioni come “Scusatemi”, “Se non vi dispiace” ecc. anche nei suoi ultimi giorni di infermità.

È impressionante la passione con cui viveva e voleva essere una vera seguace di Cristo e dei suoi insegnamenti. È un esempio per i giovani e per i genitori, un dono per gli altri nella scuola e fuori. È la Laura Vicuňa dei nostri giorni. Vi chiederete: “Come ha potuto questa giovane adolescente avere una tale fede e un tale coraggio in tenera età? Che la sua storia possa ispirare molti giovani a vivere una vita di santità e una vita ordinaria in modo straordinario.

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