La gioia della missione

Sr Imelda Barattino 2
Suor Imelda Barattino è una FMA italiana che da 50 anni è una felice missionaria in Thailandia, dove è arrivata insieme a Suor Anna Grassi, anche lei missionaria italiana, e altre due missionarie, destinate a proseguire il viaggio per raggiungere il Vietnam e la Corea.

Sono Suor Imelda Barattino e benché siano trascorsi più di 50 anni, ricordo bene e con piacere il bel viaggio che mi ha portato in Thailandia insieme a Suor Anna Grassi, italiana come me. Ciò che mi ha colpito molto all’arrivo nella nostra terra di missione è stato trovare all’aeroporto ad attenderci addirittura l’Ispettrice, Suor Caterina Opezzo e la Vicaria ispettoriale, Suor Esterina Prando con grande interessamento materno. Hanno dato subito, a Suor Anna e a me, l’occasione di frequentare un corso di lingua Thai nella scuola internazionale per stranieri.

Appresa abbastanza la lingua per poter affrontare l’esame e conseguire il permesso d’insegnamento, ho trascorso un anno scolastico in una delle nostre scuole, così ho esercitato maggiormente la lingua avendo le bambine come insegnanti. Poi sono stata in noviziato come assistente delle novizie per 14 anni. Per un sessennio, insieme ad altre tre consorelle, abbiamo iniziato una nuova presenza in un villaggio del Nord-Est, a Chaiyaporn in provincia di Udon Thani aprendo un Centro professionale di Taglio-cucito e Dattilografia per bambine che, dopo le classi elementari, non continuavano più la scuola, per evitare il pericolo che contraessero matrimonio prima del tempo e poter dare loro una formazione morale e professionale. Il corso ha dato anche lavoro alle donne dei villaggi vicini che confezionavano le uniformi per le alunne delle nostre scuole.

In 50 anni di missione ho avuto occasione di fare parecchie esperienze nei diversi incarichi ricevuti come Maestra delle novizie, animatrice di comunità, segretaria ispettoriale e, attualmente, in aiuto alla segreteria ispettoriale. Ma le due che ritengo particolarmente significative sono quelle vissute nel mio primo sessennio di inesperta animatrice di comunità nei villaggi del Nord-Est, dove eravamo un cuor solo ed un’anima sola nel dare inizio ad un’opera a favore delle fanciulle e della popolazione che per la prima volta avevano la presenza stabile delle suore, vicine a loro. In collaborazione col parroco si attendeva alla catechesi quotidiana per bambini e adulti, all’animazione della liturgia domenicale e all’oratorio in tre villaggi. Indimenticabile la catechesi ad un’intera famiglia composta da otto figli di cui il maggiore e il minore erano maschi, le altre sei femmine. Solo la nonna materna era cattolica ed è riuscita a far battezzare gli otto nipoti col consenso dei genitori. Quando l’intera famiglia si è trasferita a Chaiyaporn, i quattro figli più piccoli frequentavano le classi elementari e partecipavano alla catechesi in parrocchia insieme ai compagni al termine della scuola, mentre gli altri quattro adulti, alcuni già sposati, e i genitori frequentavano la catechesi per gli adulti tenuta dalle suore che si adattavano ai loro orari. Per tutti è arrivato il giorno tanto atteso di ricevere i sacramenti ed è stato per loro e per noi un motivo di grande gioia e di riconoscenza al Signore. Attualmente siamo ancora in contatto con qualcuno di loro.

La seconda bella esperienza è quella che sto vivendo attualmente nella casa ‘Auxilium’ di Bangkok, dove, oltre ad essere sede ispettoriale e pensionato per studenti, c’è anche l’opera a servizio dei migranti di lingua spagnola, italiana e tedesca, ai quali offriamo l’ambiente per la Messa domenicale, la catechesi sacramentale, sempre con la nostra presenza amica e collaborativa.

Quello che nutre il mio zelo missionario, mi aiuta a superare le difficoltà è Gesù Eucaristico, la presenza di Maria, la Parola di Dio meditata e con la volontà di metterla in pratica.

Alle neo-missionarie vorrei dire di non scoraggiarsi mai per qualsiasi difficoltà che inevitabilmente si incontra, di tenere sempre il cuore aperto a Dio che ci ha chiamate, alle superiore che ci accompagnano perché il cuore sia sempre abitato dalla gioia e dall’amore da condividere con tutte le persone che incontriamo.

Videointervista integrale

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