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Domenica, 31 Dicembre 2017 14:19

Giovani coreani… e la fede

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«“Vuoi venire a Messa?” Fu una semplice affermazione che io casualmente ho ascoltato, e che mi ha portato in Chiesa, ad avere fede» (Lee Sol). I giovani cattolici coreani che vivono in uno dei Paesi più secolarizzati al mondo, spronati a una competizione terribile sin da bambini “capiscono bene gli insegnamenti della fede” e praticare la religione “li aiuta a migliorare la comprensione del mondo e dei loro problemi quotidiani”.

 

“Non abbiate paura di portare la sapienza della fede in ogni ambito della vita sociale”. È stato il messaggio che Papa Francesco ha lasciato ai giovani (circa quattro mila i coreani) partecipanti alla VI Giornata della Gioventù asiatica. Un incontro importante, quello del Pontefice argentino con le giovani generazioni del Continente. «Rimanete uniti gli uni agli altri, avvicinatevi sempre più a Dio – ha esortato il Papa. ‘Alzati!’, è una responsabilità che il Signore vi affida. È il dovere di essere vigilanti per non lasciare che le pressioni, le tentazioni e i nostri peccati o quelli di altri intorpidiscano la nostra sensibilità per la bellezza della santità, per la gioia del Vangelo. Uniti a Cristo e alla Chiesa, camminate su questa strada che certamente vi riempirà di gioia».


La mia fede in Dio 

Lee Sol (Mary Stella) è una giovane coreana che così racconta la sua esperienza di vicinanza e apertura al cammino di fede. «Quando sono entrata all’Università, all’inizio ero molto stanca viaggiavo 4 ore, perché ero pendolare, e mi sentivo cosi sola. Nel frattempo, ero anche una volontaria e mi prendevo cura di un bambino, mentre sua madre insegnava ad una famiglia multiculturale. Un prete dell’Istituto di accoglienza multiculturale, dove sono incaricata di seguire i volontari mi disse: “Sol, vuoi venire a messa? Sarà bene per te avere qualcuno a cui rivolgerti: Non so perché mi fece questa proposta io risposi che ci avrei pensato e quando mi sarei trasferita lì sarei andata a messa. Non so perché quella richiesta e la mia risposta, ma quelle parole, furono per me come la voce di Dio, Lui che si rivolgeva a me che non ero credente.

Allora io non lo capivo, ma penso che quello fu il periodo in cui Dio mi ha teso la sua mano, e mi ha chiesto: “Vuoi venire a Messa?”
L’anno successivo mi trasferii nella casa e incominciai frequentare la catechesi. Ricevetti il battesimo, come un cattolico nella Cattedrale della mia Università il 5 novembre 2014. Volevo essere simile alla Madonna, Stella del Mare e così scelsi come nome di Battesimo “Mary Stella”. Ho ancora un ricordo fresco e vivace di quando il prete mi unse con l’olio e mi purificò, indossai la veste bianca, e mi fu data la candela, simbolo della luce della fede. Soprattutto fu l’esperienza della prima comunione che mi avvolse e riempì di gioia ad Hanti, dove si andava per il ritiro.
Io pregai Dio di custodire la mia fede in quel tempo, come i pellegrini che erano morti martiri in questo territorio, Hanti che è come una terra santa. Io credo alla forza del Battesimo, e la ragione per cui significa molto per me, in essa ho trovato Dio e la mia fede, accolta in una famiglia credente.
Guardando indietro ai passi fatti, riconosco le persone che mi hanno accompagnata e sostenuta nel percorso: il sacerdote che mi sollecitò ad essere cattolica, le suore Figlie di Maria Ausiliatrice che ho incontrato nel campus universitario, l’assistente e il direttore/prete che oggi sono molto contenti del mio cammino di fede. Ero una giovane egoista ed arrogante, ora ho una vita felice e rispettosa degli altri.
Ho visto e sentito attraverso la loro mediazione e adesso credo come loro in Dio. La mia fede è forte nel Battesimo che ho ricevuto; nel maggio 2016 mi sono accostata al sacramento della Cresima e ho pregato, ora sono al mio terzo anno del cammino di fede cattolica.
Qualche volta sono egoista, pessimista, nonostante ciò Dio è sempre con me ed è Lui che allevia il mio dolore quando sono scoraggiata o vivo un periodo difficile, e ringrazio Dio perché mi è sempre vicino. Come io ho sentito Dio attraverso altre persone, vorrei che qualcuno sentisse Dio attraverso di me e vorrei vivere il resto della mia vita con Gesù Cristo, come sta scritto: “Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui; radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento” (Col 2, 6-7).
Sono in cammino per l’incontro sempre più vero con Dio, ho momenti difficili, ma sono felice, non mi sento sola e ringrazio Dio per aver compiuto in me cose grandi».


All’inizio degli anni ’90 è nata l’ idea delle GMG asiatiche e della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (Fabc). Nel 1994 venne ufficialmente istituita la Sezione giovanile (Youth Desk) dell’Ufficio per i Laici e la Famiglia della Fabc che ha fatto nascere il Raduno dei giovani asiatici durante la Giornata Mondiale della Gioventù. La prima si è svolta nel 1999. Lo scopo è di promuovere e di valorizzare le potenzialità evangelizzatrici dei giovani del continente, offrendo loro un’opportunità per condividere, anche con i ragazzi di altre religioni, “l’esperienza di Dio” e il Vangelo lavorando insieme per la giustizia e la pace. L’evento si svolge ogni due o tre anni e di regola in tre giorni di incontri di approfondimento spirituale e culturale.

Rosa Ryu
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