Mentre sfogliate queste pagine della Rivista, si è già concluso in presenza a Roma, presso la Casa Generalizia dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, e online secondo i meridiani e i paralleli del mondo, il Convegno Internazionale “Apporto delle Figlie di Maria Ausiliatrice all’educazione (1872-2022). Percorsi, sfide e prospettive”. Una grande convocazione che la Madre e il Consiglio hanno chiesto alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione «Auxilium» di organizzare per celebrare i 150 anni della fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Don Bosco ha maturato la scelta di fondare una Congregazione religiosa femminile per l’educazione delle giovani in attenzione alle sollecitazioni del suo contesto, dalla constatazione dello stato di abbandono e povertà in cui si trovavano molte ragazze, dalla profondità della sua devozione mariana: “Abbine cura: sono mie figlie” (Istituto FMA, Cronistoria, vol. 1 p.25, Ed. Italiana). Mentre egli maturava questo progetto, a Mornese (Alessandria), Maria Domenica Mazzarello, dell’Associazione delle Figlie dell’Immacolata, animava un gruppo di giovani donne che si dedicavano alle ragazze del paese, con lo scopo di insegnare loro a rendersi abili nel cucito, e soprattutto, per orientarle ad essere buone cristiane e oneste cittadine.
La nostra vita avrà fecondità nella misura in cui manifesteremo, pur con le nostre fragilità e limiti, la bellezza della nostra vocazione – laici e consacrati – e del dono del carisma che è presente in noi e nelle comunità educanti con dinamismo creativo e contagioso (Cf Atti CG XXIV, 69). Guidati e illuminati dall’esperienza di Maria Domenica Mazzarello siamo chiamati a testimoniare la profezia della presenza che si fa attenzione, delicatezza, incoraggiamento, sollecitudine, vicinanza, amore dimostrato.
È il 23 agosto 1885, in parlatorio lo circondano le Superiore in attesa di un ricordo e lui incomincia a parlare e si commuove: «Voglio dirvi che la Madonna vi vuol molto, molto bene, e si trova qui in mezzo a voi!».
Nell’articolo 11 della Carta di Identità della Famiglia Salesiana si legge: “Don Bosco avendo sperimentato nella fondazione e sviluppo della sua opera che «Maria ha fatto tutto», anche con interventi straordinari, dedicò la nascente Congregazione alla Vergine col titolo di Aiuto dei Cristiani. Ricevendo poi da Maria l’ispirazione per fondare l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, volle che esso fosse un «monumento vivo» della sua gratitudine all’Ausiliatrice”.
L’immagine dell’albero rinvia alle radici e al seme; l’albero è lo sviluppo di un seme che qualcuno ha piantato nel terreno. L’albero ha radici, è proteso verso il cielo, verso l’orizzonte, anche se ben radicato nel terreno e la sua presenza sia racconto di un passato è apertura verso il futuro. L’anno 2022 si celebra il 150° di Fondazione dell’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice (1872-2022); è un anno di Grazia, nella dinamica memoria-futuro: rinvia ad eventi fondanti e proietta inevitabilmente, “se è”, “come è” una realtà viva, verso il domani.
All’inizio di ogni comunità c’è l’intervento del Signore che educa ad amare e a servire orientando alla reciprocità e gratuità, alla cura della vita e al dono totale di sé per creare una società dove davvero tutti possono vivere e sentirsi fratelli e sorelle.
La consegna A te le affido è, nella vita di Maria Domenica, un evento di grazia, perché l’iniziativa è da Dio che la afferra con il suo amore; ma è anche ascolto/risposta di un bisogno della gioventù, quello di avere vita e vita in abbondanza. Maria Domenica è una donna toccata dalla grazia e capace di vedere e sentire i bisogni delle giovani.