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Sabato, 15 Luglio 2023 16:01

Tonj

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Le FMA sono presenti nel territorio Sud Sudanese dal 1983. Fin dall’inizio si sono dedicate all’educazione di bambini, adolescenti e giovani con scuole, dispensari e centri di promozione delle donne. Nel 2008 nel villaggio di Tonj, le suore hanno dato vita al Centro Educativo Bakhita aprendo le porte ai bambini di scuola materna con la grande sfida dell’accesso delle bambine all’educazione. Gradatamente la scuola è cresciuta e oggi conta 202 bambini nella materna, di cui 114 sono femminucce, 709 nella scuola elementare, di cui 356 sono ragazze, e 242 nella scuola superiore di cui solo 73 sono ragazze. Nella missione ci sono 42 insegnanti, 10 persone che lavorano in servizi generali, 5 FMA e 2 volontari.

Il grande sogno della costruzione di un edificio per la scuola superiore ha coinvolto la Fondazione Spagnola Open Value, tramite Africa Diretto, e la Fondazione Nuovo Fiore in Africa, in pieno tempo di pandemia. Un segnale che ha caricato le ragazze e i ragazzi del villaggio di speranza e di voglia di lavorare per acquisire delle competenze nell’ambito della costruzione e anche per guadagnare un po’ di soldi per pagarsi la scuola.

Da allora il sogno di avere un impianto fotovoltaico per tutto il Centro Educativo Bakhita ha iniziato il suo iter a livello di progettazione e di ricerca fondi. Finora la missione ha avuto piccoli impianti fotovoltaici per far funzionare il pozzo dell’acqua e avere un minimo di energia per caricare telefoni cellulari, far funzionare qualche lampadina e alcuni strumenti di poco voltaggio. Con la crescita della popolazione scolastica nei diversi cicli previsti dal Sistema educativo Sud Sudanese, l’apertura di un centro di promozione della donna e altri progetti di sviluppo Agricola, è stato necessario valutare un nuovo tipo d’impianto per garantire l’utilizzo della sala computer, i laboratori di fisica e chimica, la segreteria, l’illuminazione delle aule in orario serale e altri ambienti destinati alla formazione.

Il Sud Sudan è il paese con il più basso consumo di elettricità nell’Africa subsahariana a causa della mancanza di sviluppo di infrastrutture legate a decadi di conflitti. Solo il 7,2% della popolazione ha accesso all’elettricità ed è concentrata nella capitale Juba. Nelle altre città le reti di energia elettrica sono praticamente inesistenti o non funzionanti a causa dei danni provocati dalla guerra o dalla mancanza di manutenzione.

Il sole è una grandissima risorsa in tutta l’Africa Subsahariana.

Nel febbraio del 2022 un gruppo di tecnici della BBM Miva Austria ha fatto un sopralluogo per raccogliere la necessaria informazione tecnica per disegnare l’impianto fotovoltaico preventivando anche ulteriori sviluppi dei programmi educativi che potrebbero richiedere elettricità.

Nel frattempo anche la ricerca fondi è continuata e la Fondazione Open Value, attraverso la ONG Africa Diretto, ha assicurato la partecipazione al progetto con 30.000 Euro, una cifra, però, non sufficiente per coprire l’investimento iniziale. In questa fase è sorta la possibilità di coinvolgere la Fondazione EKI che ha sviluppato uno schema di finanziamento solidale e cerca di facilitare l’accesso a energia pulita alle istituzioni, che altrimenti non potrebbero assumere l’alto investimento che gli impianti richiedono.

L’obiettivo di questo progetto è quello di eliminare le barriere finanziarie e la promozione dello sviluppo sostenibile attraverso la realizzazione di un impianto fotovoltaico in questo centro educativo dando così un contributo significativo allo sviluppo sostenibile nell’Africa subsahariana.

Consapevole che l’acceso all’energia è cruciale e suppone una trasformazione strutturale, questa Fondazione cerca di promuovere la creazione del lavoro locale e la promozione di attività economiche attraverso la spinta dell’industria solare locale.
In pratica la Fondazione EKI si impegna a sostenere il 60% del totale dell’investimento iniziale, un 20% lo copre Open Value tramite Africa Directo e l’altro 20% la Fondazione Nuovo Fiore in Africa. Il Centro Educativo Bakhita si impegna a restituire a EKI un’annualità equivalente al 10% dell’investimento.

EKI ha inoltre delle modalità di formazione del personale locale per la manutenzione dell’impianto con un sistema di monitoraggio a distanza che identifica, tramite computer, i possibili guasti e offre ai tecnici locali assistenza tecnica a distanza.

Ruth del Pilar Mora, FMA
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