L’arrivo di persone diverse, che provengono da un contesto vitale e culturale differente, si trasforma in un dono, perché «quelle dei migranti sono anche storie di incontro tra persone e tra culture: per le comunità e le società in cui arrivano sono un’opportunità di arricchimento e di sviluppo umano integrale di tutti» (Fratelli Tutti, 133). I migranti vanno accolti, protetti, promossi ed integrati.
Lo scenario migratorio attuale è complesso e, spesso, presenta risvolti dolorosi. Le interdipendenze globali che determinano i flussi migratori sono da studiare e approfondire. Le sfide sono molteplici e interpellano tutti. Nessuno può rimanere indifferente alle tragedie umane che continuano a consumarsi in diverse nazioni del mondo. Occorre agire insieme, non da soli.
Solò, Dominic, Yuka, Safura, nomi che evocano posti lontani, storie particolari, volti sui quali soffermarsi e lasciarsi interrogare. È enorme la quantità di informazioni e immagini che quotidianamente ci sommergono, volti e storie che pensiamo di conoscere e comprendere. Ma la condivisione di una storia, la percezione del dolore di chi abbandona tutto alla ricerca disperata di un futuro che si immagina diverso e vivibile, è difficile da raggiungere e, forse, più complicato ancora da raccontare.
«Gesù percorreva tutte le città e i villaggi insegnando nelle sinagoghe, predicando il vangelo del Regno e curando ogni malattia e infermità. Vedendo le folle ne sentì compassione» (Mt 9,35-36). Guardare a Cristo, missionario del Padre, per annunciare secondo il suo stile: un modo di essere, di agire, di procedere conforme al Vangelo che si annuncia, per essere evangelizzatori credibili e per annunciare Cristo Gesù che ci ha cambiato la vita.